giovedì 26 luglio 2007

Meglio l'ECDL della laurea?

Evidentementte si leggendo questo articolo trovato su Punto-Informatico :

Roma - Punto Informatico sa che Davide C. ha conseguito in Piemonte la Laurea specialistica in informatica (sistemi avanzati e servizi di rete) con 110 e lode. E ora Davide C. ha scritto al giornale per raccontare come ha tentato di partecipare ad un concorso pubblico e di come gli sia andata male, perché pur essendo un informatico provetto non ha mai conseguito la ECDL, la European Computer Driving Licence, che anche se non ha alcun valore legale è stata considerata centrale per l'acquisizione di un punteggio elevato al concorso.
Ma ecco il suo racconto.
"Cari amici di Punto Informatico, il Comune di Novi Ligure, dove risiedo, ha bandito un concorso (qui il bando, ndr.) per un posto di lavoro a tempo determinato come "Istruttore Informatico" categoria C.
Alla notizia è stato dato ampio rilievo tramite i mezzi di comunicazione locale e, incuriosito da tutto ciò, ho deciso di leggere il bando e i requisiti per partecipare.
Tra le richieste per l'ammissione al concorso la mia attenzione viene rapita proprio dal titolo di studio: diploma di maturità di perito informatico o altro diploma di maturità di scuola media superiore ad indirizzo informatico. Ovvero diploma di scuola media superiore e uno dei seguenti attestati:
- ECDL (European Computer Driving Licence): composto da 7 moduli per un totale di almeno 60 ore. Esami finali per ciascun modulo;
- TAU (Tecnico Automazione d'Ufficio): durata 600 ore con esame di specializzazione finale;
- OPC (Operatore su Personal Computer): durata 600 ore con esame di qualifica finale.
Non posso che sobbalzare sulla sedia!
Sul sito ufficiale della ECDL si può leggere che l'ECDL non costituisce titolo legale di studio, né si configura come qualifica professionale: è piuttosto un attestato che certifica il possesso, da parte di chi l'ha conseguito, di determinate competenze informatiche di base, definite in base a uno standard internazionale. Noto inoltre nella medesima pagina che l'ECDL è la certificazione di una competenza, importante in molte professioni, ma non è una qualifica professionale e, come tale, non può essere utilizzata - ad esempio - ai fini della legge quadro n. 845 del 21 dicembre 1978.
La preparazione quinquennale di un perito informatico può valere come un corso di almeno 60 ore per acquisire competenze informatiche di base? Se la domanda è inquietante la risposta, a quanto si evince dal bando, lo è ancora di più: SÌ.
Continuando nella lettura del bando vengono specificati i punteggi relativi alle tre prove e agli eventuali punti di titolo.

"La Commissione dispone, complessivamente del seguente punteggio:
a) 30 punti per la valutazione di ogni singola prova;
b) 10 punti per la valutazione dei titoli.
I titoli vengono suddivisi in quattro categorie così ripartite:
cat. I - Titoli di studio e cultura punti 3
cat. II - Titoli di servizio punti 3
cat. III - Titoli vari punti 1
cat. IV - Curriculum punti 3
Nessun punteggio è attribuito al titolo di studio richiesto come requisito essenziale per l'ammissione alla selezione."

Non avendo mai partecipato ad un concorso in un ente locale e spinto dalla curiosità di una nuova esperienza ho presentato tutto il materiale richiesto dalla domanda di partecipazione.
Dal curriculum vitae tra le varie informazioni personali si può leggere che ho conseguito la maturità scientifica, una Laurea in Informatica, una Laurea Magistrale in Informatica dei Sistemi Avanzati e dei Servizi di Rete con il punteggio di 110 e Lode, sono al terzo anno del corso di Laurea in Informatica Giuridica per conseguire un'ulteriore laurea, sono vincitore di una Borsa di Perfezionamento e Addestramento alla Ricerca, settore in cui sono attualmente ed entusiasticamente impegnato, presso il Dipartimento di Informatica dell'Università del Piemonte Orientale, ma... non ho mai conseguito la Patente Europea del Computer (ECDL).
Il 18 e il 19 luglio mi presento per svolgere le tre prove e, prima dell'ultimo esame ci vengono comunicati i punti assegnati in base ai Titoli. Un ulteriore sobbalzo!
Leggo di fianco al mio nome:
Titoli di Studio e di Cultura = 0 (ZERO).
Titoli di Curriculum = 0 (ZERO).
La curiosità che mi aveva spinto a partecipare al concorso sale e, al termine della prova finale, chiedo delucidazioni circa i punteggi attribuiti ai Titoli di Studio e Cultura. Mi è stato riferito che avendo una maturità scientifica la Laurea Magistrale in Informatica della durata di 5 (cinque) anni è stata considerata come "requisito essenziale per l'ammissione alla selezione" e non come un titolo di studio più elevato in quanto... non possessore di ECDL.
Disorientato dalla risposta, ho replicato con chiarezza "se avessi conseguito la Patente Europea del Computer mi sarebbero stati assegnati punti per i Titoli di Studio in possesso?", la risposta chiara, sconcertante e monosillabica pronunciata dalla commissione è stata "SÌ".
Un "SÌ" che ha ucciso sul nascere un ulteriore sobbalzo, sintomo dell'inquietante realtà che oggigiorno 60 ore di un corso base di computer possano equivalere non solo a un diploma di perito informatico ma a cinque anni di studi accademici! La delusione in questi casi è molta, indipendentemente dal fatto di essere arrivato primo, secondo oppure ultimo, il fatto dimostra schiettamente quanto possano valere ed essere valutati in alcuni concorsi pubblici anni di studi, sacrifici, gioie e dolori che hanno accompagnato i diplomati di ieri ad essere i laureati di oggi e divenire gli adulti lavoratori di domani.
Siamo giunti veramente all'inquietante necessità che un DOTTORE in Informatica debba conseguire un attestato che non costituisce titolo legale di studio, né si configura come qualifica personale per certificare le proprie competenze informatiche di base?
L'Italia spesso viene accusata di essere il fanalino di coda in riferimento al numero di laureati... forse tutto questo è mica dovuto al fatto che la maggior parte dei diplomati di oggi hanno conseguito già l'ECDL?"

Io non ho parole per commentare questa notizia!
Tu che ne pensi?

martedì 24 luglio 2007

Serata di presentazione del volume fotografico “San Martino Spino - Immagini“

Il 16 agosto 2007 alle ore 21, 00 in Piazza Airone a San Martino Spino.

copertina volume L'associazione culturale "Gruppo Arte San Martino Spino" in questi
giorni, ha dato alle stampe il volume fotografico "San Martino Spino
- Immagini"

Finalizzato alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio
storico, culturale ed ambientale il libro è una accurata
documentazione fotografica di paesaggi, di fabbricati rurali, del
paese di San Martino e dei suoi abitanti, del lavoro e della fauna
delle valli Mirandolesi.

Si tratta di suggestive immagini spesso presentate in una sequenza
temporale che testimonia le mutazioni naturali ed artificiali del
questo territorio e ritraggono aspetti e circostanze che anche ì più
assidui frequentatori di queste zone non avrebbero la possibilità di
cogliere.

Nel libro sono pubblicate oltre duecento immagini raccolte nell'arco
di vent'anni e donate al Gruppo Arte da due dei suoi soci, i
sanmartinesi Danubio Bonini e Fausto Molinari.
Si tratta di un volume indirizzato a tutti gli amanti della natura, a
chi la natura la studia, a chi a visitato le valli e a chi è
intenzionato a farlo, a chi vive in questo territorio e ancora non lo
conosce a fondo, ai sanmartinesi, ai mirandolesi, alle scuole, a tutte
le associazioni naturalistiche e fotografiche…


Per il Gruppo Arte San Martino Spino
Carlo Maretti

martedì 17 luglio 2007

mercoledì 11 luglio 2007

Luciana Littizzetto: stampa il tuo pensiero... se ci riesci!

Luciana Littizzetto In una vecchia puntata di "Che tempo che fa" Luciana Littizzetto ha lanciato la sua supplica!

Il pensiero debole

Vorrei fare un appello a  reti unificate. Una supplica.
Non c'entra Ruini, giuro.
Un'implorazione accorata. Guarda. Scrivo il pezzo in ginocchio.
Mi rivolgo a voi, costruttori di cartucce per stampante.
Vi scongiuro.  Potete  fare le cartucce del nero un po' più grosse così durano di più?
Potete  evitare cortesemente di sfornare cartucce piccole come gianduiotti con  dentro l'inchiostro sufficiente per stampare «Ciao pirla» in Arial  14?
Vi prego amici. Smettetela di produrre pistolini minuscoli. Io  non vi chiedo mica di abbassare i prezzi? Se voi pensate che una  cartuccia debba costare più o meno come un paio di jeans va bene.
Se  voi ritenete che una cartuccia costi praticamente come una stampante mi sfugge la logica ma lo accetto.
Conviene comprarsi una stampante  poi buttarla via e tenere la cartuccia.
Non chiedo neanche di  migliorare la distribuzione in modo da non dover girare quei 27 negozi  prima di trovare la mia.
Che faccio prima a  trascrivere a mano.
Che si  fa prima a trovare un tartufo.
Però vi imploro. Fate in modo che il  nero duri un pochinino di più.
«Eh ma  la nuova tendenza è di produrre  stampanti piccoline, portatili, molto più comode...».
Va bene. Fate  pure delle stampanti mignons ma con cartucce enormes.
Fate dei  fenomeni della natura come la Clerici che è piccolina con le tette  grosse. Vi faccio una proposta. Perché non fate la cartuccia del nero
  grossa almeno il doppio delle altre? Se volete vederci esultare fatela grossa il triplo. Anzi. Ti dico di più.
Grande metà della stampante. Triplicate i costi, non voglio limitare i vostri guadagni, per carità.
Perché poi tu la cambi e frrrrtttt frrrrrtttt frrrrrttttt la stampante  ti stampa di sua sponte la prova stampa che ti consuma già di suo metà cartuccia.
Ratatatapatapatatapatà. Due pagine di geroglifici e  caratteri atzechi tutti  in grassetto.
Ma non basterebbe una scritta in  minuscolo: «guarda come stampo bene?».
Punto!
Adesso per gli isterici  come me vendono anche i kit per ricaricare le cartucce.
Una siringa  come quella che Dottor House adopera per sedare gli oranghi, una  boccetta di inchiostro, e la maledizione di Michel Jackson, perché chi la usa fa il percorso inverso, da bianco diventa nero.
Ma quello  delle stampanti fa parte di quei misteri tipo. Perché e ripeto perché, i rotoli del fax sono di 1800 tipi? Lunghi corti, spessi larghi, stretti lunghi? Anche lì.
Perdo meno tempo a portare a mano il  documento che non a cercare il rotolo per il fax che funzioni.
E  vogliamo forse parlare dei caricabatteria dei telefonini? Io ne avrò 36.
Ogni telefono c'ha il suo. Chi ce l'ha tondo, e chi ce l'ha quadro, e chi con lo spinotto piccolo e chi col buco grande.
Ma vi  rendete conto o no che per ingrossare le vostre tasche ci tirate tutti  scemi? Fatene uno universale che vada bene per tutti i buchi.
D'altronde la natura insegna. Pensa se le donne dovessero cercare il maschio dotato di spinotto giusto per ognuna. Sarebbe una follia.

I  maschi  hanno un caricabatteria universale. E noi donne non abbiamo mai fatto un  plissè. Mai una rimostranza alla direzione generale.

lunedì 9 luglio 2007

Campioni... un anno dopo!

Campioni Del Mondo! Solo l'anno scorso l'Italia vincela il campionato del mondo. Il quarto!

Dopo un anno si festeggia ancora! E sarà così per altri tre anni.

Per festeggiare vi consiglio un bel cocktail: ANGELO AZZURRO

martedì 3 luglio 2007

Riky e la Sabbia

Sulla spiaggia di Cesenatico il piccolo Riky ha il suo primo contatto con la sabbia...

Ma come sono messi?!?

Ancora una volta gli ineffabili nerazzurri ne combinano una delle loro e riescono a perstarsi i calli da soli anche quando vincono o festeggiano... (vedi festa scudetto a pagamento, vittoria Champions del Milan l'anno dello scudetto, Ibraimovic che si dichiara interista fin da bimbo e poi fa le foto con Moggi dicendo di volere andare al Real Madrid, ecc..ecc..) leggete qua sotto, fonte Gazzetta dello Sport.

Lo svarione del centenario
diventa un Gronchi rosa

La maglietta che celebra i 100 anni dell'Inter contiene due errori, ma è stata già ritirata dal mercato. E diventa un pezzo da collezione. Ma tutti quelli che l'avevano già acquistata saranno risarciti

L'errore sulla maglia del centenario dell'Inter MILANO, 1 giugno 2007 - Quando un erroraccio da matita rossa può trasformarsi in un evento. La maglia che l'Inter indosserà l'anno prossimo, quello del centenario della società nerazzurra presentata domenica nella festa scudetto di San Siro, contiene due errori. Piccoli in quanto a dimensione, enormi da un punto di vista simbolico: una lettera mancante, un refuso giornalisticamente parlando, e una data sbagliata. Così la divisa presentata domenica è diventata già un oggetto da collezione. Ma nessun problema chi ha acquistato l'articolo verrà risarcito. Soprattutto, le casacche incriminate sono già state ritirate dal commercio.

GAFFE - Ed ecco i due errori. Nell'etichetta posta sul fianco della maglietta, accanto al logo c'è una scritta. Tutto a posto fino alla data, vergata in oro, della fondazione dell'Inter: 8 marzo 1908. Peccato che in realtà il club nerazzurro sia nato il giorno dopo, ovvero il 9 marzo. Scendendo ancora, lo svarione è puramente ortografico, manca una "R": "100 anni nerazzuro", invece di "nerazzurro". E volendo si potrebbe pure sollevare qualche rilievo su quella "O" finale al posto di una "I". Comunque, nessun dramma: i tifosi che hanno acquistato la maglia possono stare tranquilli. Verrà spedita loro la versione "corretta" dell'oggetto celebrativo. Per il momento possono dire di avere tra le mani un vero "Gronchi rosa".

Link: Svarione Inter

Respira facile: PM10 e la Qualità dell'Aria

Hai mai sentito parlare del PM10 e della qualità dell'aria? È un argomento importante che potrebbe sembrare un po' noioso, ma credi...